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Aethina tumida, viaggio nella zona rossa

mercoledì, 31 ottobre 2018   ·  

Dopo molto tempo di un rumoroso e sospetto silenzio, durante il quale si pensava che il problema non ci fosse più,  ci sono sopraggiunte  voci allarmanti circa la situazione aethina in Calabria ed in particolare riguardanti una inaspettata recrudescenza in zona Vibo.

Abbiamo quindi organizzato un viaggio per capire sul campo e valutare l'esatto stato della situazione.

Parliamo delle zone di Gioia Tauro, San Fedinando, Limbadi e Nicotera incontrando colleghi a cui hanno abbattuto centinaia di alveari, abbiamo discusso con loro della situazione ad oggi,  i metodo di diagniosi oggi utilizzati e  le più efficaci armi di lotta già oggi in atto.(ho ripetuto volutamente la parola oggi).

Ebbene si è constatato l'assoluta inutilià dei vari sistemi proposti riguardanti sopratutto trappole varie il cui utilizzo ha portato a formulare erronee diagniosi con le fatali conseguenze immaginabili. Si è constatato dal vivo di come la mancaza di azioni sinergiche e di territorio porti a conseguenze non più gestibili.

Abbiamo discusso dell'opinabile uso di alveari sentinella constatando la predilezione del coleottero verso famiglie attive e con una gran quantità di feromoni di richiamo.

Abbiamo visionato una nuova tecnica di controllo altamente efficace e sopratutto abbiamo capito l'indirizzo da dare alle aziende apistiche in caso di arrivo di aethina. Ci saranno cose che non si potranno più fare ed un drastico cambio nelle dimensioni e gestioni aziendali, si dovranno ridiscutere sistemi di visita in termini di metodica e tempistica.

Coloro che sono andati in giro dicendo che l'aethina è poca cosa al pari della tarma della cera dovrebbero immediatamente stare zitti. L'aethina è problema molto grave.

Cosa che ci ha inoltre preoccupato non poco sono state voci di spostameti di alveari per nomadismo anche in zone vietate e la scarsità dei controlli in tal senso, notizia comunque da accertare.

Ciò che è certo, anche se c'è un gran silenzio, è che l'aethina tumida oggi, malgrado tutti gli interventi messi in campo , è ben presente e temiamo, visto l'allentamento della pressione per contrastarla, di avere anche noi in Puglia spiacevoli novità e da noi, vista la debolezza ed assoluta disorganizzazione  del comparto apistico regionale ( addirittura non sappiamo ad oggi neanche quanti realmente siano gli alveari e nè dove siano) saranno disastri al pari dell'arrivo della varroa 30 anni or sono, che decimò l'ntero patrimonio apistico regionale (e noi riteniamo che l'aethina sarebbe ancora più devastante)

Non bisogna darle la possibilità di proliferare, perchè con pochi esemplari nell'alveare, si riesce ugualmente a lavorare. E' quindi tempo di organizzarsi tutti ma dico tutti insieme.

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